Influenza

La febbre di solito è una difesa dell’organismo contro microbi e virus. La febbre è una reazione alle infezioni, un meccanismo di difesa elaborato negli uomini e negli animali nel corso di milioni d’anni valido strumento di difesa che ci conduce al superamento delle infezioni.

Prima cosa da chiarire: quando uno si ammala non si parla mai di “virus influenzale” ma di sindrome influenzale. Oltre ai virus influenzali (ortomixovirus) ci sono altri virus, e sono numerosi che causano sintomi praticamente sovrapponibili all’influenza. Per questo, si dice in medicina clinica: sindrome influenzale, non sindrome causata da ortomixovirus. La certezza che una sindrome influenzale sia causata dagli ortomixovirus si ha solo con esami sierologici, che giustamente non vengono eseguiti in quanto non danno nessun aiuto a livello di terapia.

Cos’è la vaccinazione anti – influenzale?

Dal Dizionario Medico Dorland,ventottesima edizione:
“Un vaccino virale ucciso. Sono disponibili sia i vaccini con l’intero virione ed il sub – virione. La composizione del vaccino è cambiata ogni anno in risposta ai cambiamenti anti genici ed ai cambiamenti nella prevalenza dei ceppi virali. Il vaccino è di solito bivalente o trivalente, e contiene uno o due ceppi del vaccino dell’influenza di tipo A ed un ceppo del vaccino dell’influenza di tipo B. La vaccinazione annuale prima di novembre è raccomandata per persone ad alto rischio (persone sopra i 65 anni di età e persone con malattie croniche).

Chi sceglie di vaccinarsi è coperto solo in piccola parte delle sindromi comunemente dette influenzali: non è coperta dalle sindromi simil – influenzali causate dai virus: virus parainfluenzali, adenovirus, (Adenovirus: è’ un gruppo di virus alcuni dei quali provocano diverse malattie acute febbrili caratterizzate da infiammazione delle mucose respiratoria ed oculare, con iperplasia dei tessuti linfatici regionali e della sotto mucosa” – tratto da Manuale Merck ed. 1995 pag. 206) Pneumovirus, echovirus [ “il virus A dell’influenza è la causa singola più frequente di influenza. Altri virus responsabili di sindromi influenzali sono il virus dell’influenza B, i paramixovirus, gli pneumovirus e raramente i rinovirus e gli echovirus” tratto da Manuale Merck ed. 1995 pag. 201].

Questi dati non vengono normalmente diffusi, siamo sicuri che ne comprenderete il motivo: come abbiamo già scritto per sapere se uno ha il “virus influenzale” oppure una sindrome influenzale bisogna eseguire un esame sierologico. Sono stati esaminati 4.357 campioni di sangue di persone con una sindrome influenzale nell’annata 2002-2003 (Ministero della Salute Circolare 5 prot. 400.3/17V/4093) di questi ben 535 erano positivi al virus influenzale, che corrispondono al 12,27%. Da questo dato capite “l’importanza della vaccinazione”, considerato che l’87,73% aveva solamente una sindrome influenzale.
Per l’annata 2003-2004,(www.ministerosalute.it/promozione/malattie/influenza.jsp?lista=0) gli esami sono stati ridotti (bisogna risparmiare, non per la campagna vaccinale) 2940, anche in questo caso il 13,40% aveva il virus influenzale, cioè 394 persone, mentre l’86,60% aveva la sindrome influenzale.
Ci siamo posti una domanda: quante di queste persone esaminate erano “adeguatamente” vaccinate?

da “Sapere e Salute n° 14 nov. Dic. 1995” (da allora non è cambiato niente)
E’ UTILE LA VACCINAZIONE

La vaccinazione è di solito il mezzo migliore per difendersi dalle malattie infettive. L’organismo viene a contatto con microrganismi uccisi o attenuati, cioè non più in grado di provocare la malattia, e sviluppa contro di essi difese specifiche in modo da essere pronto a riconoscere e combattere l’agente infettivo. Ma i virus dell’influenza mutano molto rapidamente, così che l’organismo stenta a riconoscerli, mentre la malattia colpisce ogni anno. Anche il vaccino quindi è ogni anno diverso, perché deve essere specifico contro il tipo di virus che circola in quel momento nella comunità. Poiché è difficile preparare rapidamente quantità adeguate di vaccini, di solito si utilizzano prodotti diretti contro quei tipi di virus che l’anno precedente hanno avuto maggior diffusione. L’efficacia dei preparati è limitata dalle differenze tra i virus responsabili dell’epidemia in atto e quelli utilizzati nella preparazione dei vaccini…

Viene consigliata la vaccinazione a fine settembre – ottobre, mentre scoprono il tipo di virus influenzale in circolazione a fine dicembre inizio di gennaio…

Avete finalmente compreso che il vaccino contiene il virus dell’anno precedente…

Siete contenti di aver usato il virus dell’anno prima?
Ecco con che cosa vi siete vaccinati,
Con un virus fuori moda!
Contenti voi!

25/02/03
IL GAZZETTINO

SALUTE Consiglio del Codacons

Vaccinati e influenzati: “Fate causa ai produttori” I medici: “Protezione parziale”

Roma

Il Codacons invita i cittadini a letto con l’influenza, ma vaccinati a suo tempo, a fare causa alle case farmaceutiche. Per l’Associazione a difesa dei consumatori, le aziende “avrebbero immesso nel mercato vaccini con troppa fretta, per aumentare gli introiti, senza contare la possibilità che il ceppo virale cambiasse. E con una mutazione del 3% il vaccino si è rilevato del tutto inefficace”.
Il Codacons non esita a definire una vera e propria beffa ai danni dei cittadini quella del vaccino di quest’anno. Da qui l’invito a rivolgersi ai giudici di pace per chiedere un risarcimento quantificabile, secondo i calcoli dell’Associazione, fino a 1.100 Euro. Le critiche non risparmiano però neppure il ministero della Salute, accusato di “aver permesso la commercializzazione troppo anticipata del vaccino, esponendo i cittadini ai rischi che puntualmente – chiude la nota – si sono verificati”.

“La vaccinazione contro l’influenza protegge nel 70-80% dei casi e non è mai assoluta”. Lo afferma la virologa dell’istituto superiore di sanità Isabella Donatelli, che coordina gli isolamenti virali del sistema di sorveglianza nazionale sull’influenza. Donatelli spiega come mai alcune persone che si sono vaccinate abbiano contratto ugualmente l’influenza.
“Innanzitutto occorre vedere se effettivamente si tratta di virus influenzali o meno. Nel periodo invernale, infatti – sottolinea la virologa – circolano almeno 200 tra virus e batteri che provocano sintomi simili all’influenza. Ma se questi hanno una prevalenza di tipo intestinale è da escludere che si tratti di influenza”.

Secondo Donatelli ci sono persone che rispondono in maniera meno brillante al vaccino per una particolare situazione immunologica. “Inoltre – ha spiegato – il virus influenzale durante la stagione invernale, anche se di poco, varia. Così il vaccino non copre al 100% dei casi. Obiettivo principale del vaccino, ha ricordato Donatelli, è proteggere dalla malattia ed evitare le complicanze: “nei casi di malattia nelle persone vaccinate l’influenza non è mai aggressiva, anzi è attenuata e benigna”. Per l’epidemiologo Donato Greco il fatto che il virus influenzale vari nel corso della stagione “è un fatto assolutamente normale”.

Fabrizio Pregliasco del Ciri, il Centro inter universitario di ricerca sull’influenza che insieme all’Istituto superiore di sanità ha dato vita ad Influnet, la rete di sorveglianza nazionale afferma: “Fra i nonni, categoria a più alta percentuale di vaccinati si contano 2,55 malati per mille, contro i 66,7 della popolazione generale e i 17,52 fra i bambini, molto meno vaccinati. “Il vaccino, poi, protegge soprattutto dalle complicanze: chi si ammala dopo averlo fatto – spiega – evita comunque rischi importanti per la salute”. Insomma, il virus colpisce, sì, ma è meno cattivo. “Occhio, poi, alle imitazioni: d’inverno – conclude – circolano centinaia di microrganismi che provocano sintomi simili all’influenza”.

Vi invitiamo a questo proposito, osservare chi si vaccina, e vedere se si ammala: meno, ha un’influenza più leggera, se passa bene l’inverno, o se è il contrario.

Per consolarvi: non hanno mai centrato il virus influenzale…, però ogni anno hanno venduto sempre più vaccini. Questo conferma che la maggior parte di persone si ammala non del virus influenzale ma di sindrome influenzale. La Regione Veneto con prot. 42280/50.0350 del 09/09/2003 scrive:
il numero di persone protette con la vaccinazione dall’influenza sono state quasi 740 mila con un incremento di circa il 10% rispetto all’anno precedente. Informatevi di quanto costa un vaccino, di quanto è il compenso che spetta al dottore che lo esegue e poi……… bisogna tagliare i fondi alla Sanità! Ma il vaccino anti influenzale funziona?
Sempre dalla circolare del Ministero della Salute leggiamo con molta soddisfazione: “la protezione conferita dalla vaccinazione anti influenzale nei confronti della malattia è stimata, negli adulti sani, intorno al 70-90%”.
Stranamente nella circolare menzionata non si accenna agli anziani e ai bambini.
Un adulto sano normalmente per conto suo non prende l’influenza.
Chi non deve farsi il vaccino cioè controindicazioni: ipersensibilità ai principi attivi, ad uno qualunque degli eccipienti, alle uova o alle proteine del pollo, alla neomicina, alla formaldeide ed al 9-ottoxinolo.
Questo è riportato in un “Bugiardino” in un altro troviamo inoltre: kanamicina, cetiltrimetilammonio bromuro.

A proposito avete mai letto il “Bugiardino”?
Che cos’è: è quel foglietto che si trova in tutte le confezioni di medicinali è la sua carta d’identità, registrata al Ministero della Salute, leggetelo lo troverete molto interessante.

Dal “Bugiardino” allegato al vaccino antinfluenzale “Agrippal S1”
Effetti indesiderati: Reazioni locali arrossamento, gonfiore, dolore, ecchimosi (lividi), indurimento.
Reazioni sistemiche: febbre, malessere, brividi, stanchezza, cefalea, sudorazione, mialgia (dolore muscolare), artralgia (dolore articolare). Generalmente questi effetti indesiderati scompaiono senza trattamento dopo 1-2 giorni (noi ci chiediamo cosa vuol dire generalmente?) Effetti osservati raramente: nevralgia (dolore nell’area innervata da un nervo sensitivo), parestesia (sensazione anormale come di bruciore, formicolio, puntura ecc), convulsioni, trombocitopenia (riduzione delle piastrine del sangue) transitoria. Come per tutti i vaccini iniettabili, sono state segnalate reazioni allergiche, che in alcuni casi hanno condotto allo shock; (i sintomi della reazione allergica grave sono: ipotensione grave e improvvisa, accelerazione o rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolita, ansia, agitazione, perdita di coscienza, difficoltà della respirazione o della deglutizione, prurito (specialmente alle piante dei piedi o alle palme delle mani), orticaria con o senza angioedema (aree cutanee gonfie e pruriginose localizzate più frequentemente alle estremità, ai genitali e al viso soprattutto nella regione degli occhi e delle labbra), arrossamento della cute (specialmente intorno alle orecchie), nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea.
Rari casi sono segnalati di: vasculiti con interessamento renale transitorio.
Disturbi neurologici: encefalomielite, nevriti e sindrome di Guillain Barrè (infiammazione del sistema nervoso periferico acuta che si manifesta prevalentemente con deficit motori )

Normalmente si leggono nei bugiardini dell’antinfluenzale i termini “raramente” e “molto raramente” non sono scientifici in quanto non definiscono la percentuale probabile di incidenza delle complicazioni. Il dott. Seal del National Institute of Allergy and Infectious Diseases ha affermato che qualsiasi vaccino antinfluenzale è in grado di provocare la sindrome di Guillain – Barré (una forma di paralisi). Uno studio finanziato e controllato da una commissione del governo americano sull’innocuità di un vaccino antinfluenzale rilevò, nel 1976, “565” casi di di paralisi di Guillain – Barrè sicuramente correlati al vaccino, come la morte “inspiegata” di 30 soggetti anziani. (Pignatta: Vaccinazioni perché pag. 177)

(definizione presa dal Manuale Merck di diagnosi e terapia – terza ed. italiana: sindrome di Guillain-Barrè: è una forma di polineuropatia infiammatoria acuta, rapidamente progressiva, caratterizzata da debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità nei segmenti distali che inizia nei 2/3 dei casi da 5 gg. a 3 sett. dopo una banale infezione, un intervento chirurgico o una vaccinazione …circa il 30 % degli adulti presentano debolezza muscolare a distanza di 3 anni e tale percentuale è più alta nei bambini” pag.1609-10)

Dalla rivista Medico d’Italia n° 23 del 2 feb. 1992: “il dott. Rossi cardiologo di Novara, citava l’osservazione personale di 13 soggetti di età compresa tra i 55 e i 75 anni affetti da miocardiopatia dilatativa i quali, in condizioni di stabilità clinica e di compenso cardiaco, effettuarono la vaccinazione antinfluenzale. A distanza di 15- 20 giorni, con costante relazione temporale, presentarono scompenso cardiaco grave. Tale complicanza si poteva correlare solamente al vaccino in quanto nessun famigliare aveva presentato sintomi influenzali e non vi era in atto un’epidemia. Vi risulta che ci siano stati studi per smentire questa esperienza? Anzi, le ultime ricerche confermano questo dato.

Acerra L.:VACCINAZIONI (ED. DEMETRA)

Secondo studi del prof. Hugh Fudenberg, leader mondiale in immuno genetica e 13° più quotato biologo dei nostri tempi (quasi 850 articoli pubblicati in riviste scientifiche), se un individuo ha avuto 5 consecutive vaccinazioni tra il 1970 e il 1980, le sue probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer sono 10 volte superiori rispetto al caso che egli avesse avuto una, due o nessuna vaccinazione anti influenzale.
Ciò si spiega perché i vaccini anti influenzali contengono mercurio e alluminio. Il mercurio iniettato attacca la barriera ematoencefalica e interferisce con la sua funzione, permettendo così il passaggio e l’accumulo, tra le altre sostanze, dell’alluminio nel cervello. Il graduale accumulo di mercurio e alluminio nel cervello causa disfunzioni cognitive e la possibilità di Alzheimer quadruplica nei soggetti studiati.
(però uno si è illuso di non prendere un’influenza.)

Forse è per questo che:
Da un’inchiesta promossa dall’ AIPI (Associazione Italiana Promozione Immunoprofilassi) emergono dati sconcertanti, quasi da non credere. Su un campione di 1.150 operatori sanitari (infermieri, farmacisti, medici), tra l’ 80 e il 100 per cento ritiene efficace il vaccino e dal 60 all’ 80 per cento considera pericolosa l’influenza. Però pochi di loro si sono vaccinati in passato e nemmeno intendono farlo in futuro. (Famiglia Cristiana n° 41/1999 pag. 69)

Formaldeide
La formaldeide, o formalina, è un composto chimico tossico, con formula bruta C-H2-O. Dalla Chem -ID (banca dati reperibile sul sito della National Library of Mdicine, http://igm.nlm.nih.gov) si apprende che è stata studiata in molti campi di impiego. Ha un’azione antimicrobica e disinfettante, insetticida ed irritante per la pelle e gli occhi. E’ anche classificata fra le sostanze probabilmente cancerogene. Su TOXLINE, la banca dati tossicologica, vi sono più di 8.000 articoli riguardanti la formaldeide, ma solo 63 riguardanti l’uso nei vaccini: di questi articoli, la maggior parte si riferisce al suo uso antimicrobico.
MME (Mosby Medical Encyclopedia) Riporta: sostanza altamente tossica, in particolare a carico di intestino e fegato, sistema immunitario, sistema riproduttivo, sistema respiratorio, sistema nervoso e pelle. Nei vaccini la formaldeide viene usata come conservante.

Ogni persona ha il diritto di decidere cosa fare.
Questo diritto è reso libero solo se ha la possibilità di accedere a corrette informazioni

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