Giulio, nato l’ 11/03/2011
“Nostro figlio nasce perfettamente sano e robusto con apgar alla nascita 10, al 5° e al 10° minuto.
Viene sottoposto al primo ciclo di vaccinazione esavalente+pneumococcica e nel libretto pediatrico viene riportata la data del 17/05/2011, ma secondo noi genitori venne eseguita al 20 giugno, e comunque Giulio sembra superare senza alcuna reazione questo primo ciclo.
Ma, al secondo ciclo di esavalente+pneumococcica del 20/09/2011, notammo in nostro figlio Giulio un cambiamento a livello fisico e caratteriale, perché cominciò a lamentarsi diventando molto fastidioso, e nei momenti, in cui prima c’erano i suoi divertimenti, ora c’erano lamenti e fastidi. Anche il suo sorriso non era più lo stesso, e tutti questi sintomi a noi genitori risultarono subito evidenti.
Ci chiedevamo dove fossero finiti i suoi sorrisi di quando gli si cambiava il pannolino, dove esprimeva tutta la sua energia, salute e piena felicità.
Come accade spesso in questi casi, pensammo fosse soltanto un momento che sarebbe passato, ma non fu così. Questi cambiamenti continuarono fino ad arrivare al 23/11/2011, quando, due mesi circa dopo la seconda vaccinazione, Giulio si ammalò di apparente sindrome influenzale con febbre che non si riusciva a risolvere con i vari antipiretici. Per il persistere della febbre fu portato al pronto soccorso dove, una volta visitato, venne dimesso con sospetta mononucleosi (VIRUS EBV).
A questo punto, pensammo che una volta curata questa sospetta mononucleosi si sarebbe risolto anche il cambiamento di Giulio, ma neppure questa volta si risolse. Al contrario, ci fu un ulteriore peggioramento febbrile, e l’inizio del suo e nostro calvario: a seguito del ricovero, fu sottoposto per un mese a svariati accertamenti, che portarono alla diagnosi di patologia ematologica autoimmunitaria rara (Linfoistiocitosi Emofagocitica). In seguito, ci venne detto che tale patologia era prevalentemente di origine ereditaria, ma successivamente fu esclusa l’ereditarietà, senza stabilirne l’origine. Praticamente non si era capito nulla. La cosa certa è stata che nostro figlio, conseguentemente sottoposto a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (il trapianto di midollo osseo), a luglio 2012 è deceduto per complicazioni post trapianto. Oggi più che mai possiamo ribadire, ad alta voce, che dopo quella vaccinazione di settembre Giulio è cambiato sino a quella terribile malattia, forse innescata da una mononucleosi, senza mai più riprendersi fino alla sua morte. Il suo calvario é finito, il nostro continua.”
Questo testo scritto dai genitori è la miglior prova di quanto è avvenuto a Giulio.
Essi stessi hanno poi inviato al loro pediatra una lettera che merita essere qui inserita.
QUELLO CHE NON TI DICONO (Lettera al pediatra dai genitori di un bimbo che non c’è più)
Gentile dottore,
come forse avrà già saputo, nostro figlio è stato chiamato al cielo agli inizi dello scorso luglio. Dopo lunga malattia durata oltre sette mesi, durante la quale ci sono pure stati degli aggravi gratuiti e terribili, come una lunga e difficile infezione da stafilococco aureo procuratagli nel reparto di onco-ematologia, sembrava che potessimo finalmente uscirne grazie ad un donatore statunitense di midollo osseo, risultato compatibile al 100%.
Purtroppo però, verso la fine di giugno, la degenza presso il centro trapianti dello stesso ospedale si è complicata gravemente per un’infezione polmonare fungina. L’agente infettivo, benché non abbia subito trovato d’accordo il primario coi propri medici di reparto, è risultato inequivocabilmente un aspergillo.
Il 30, Giulio è stato trasportato in rianimazione per grave crisi respiratoria e i suoi occhi si sono chiusi, fino al giorno in cui li riapriremo di nuovo insieme, speriamo per sempre.
Le risparmiamo tutti i dettagli, ma nel corso della degenza presso rianimazione, mentre segnali
importanti di miglioramento ci stavano facendo sperare, un medico non ha trasfuso a Giulio le
piastrine quando il livello era sceso al minimo storico di 4000, nel momento più delicato del posttrapianto.
Dopo averci comunicato l’aggravamento delle condizioni di nostro figlio, ci ha lasciati al nostro
destino non prima di aver messo le carte cliniche “a posto”, facendo risultare infusioni piastriniche
inesistenti delle quali è stata facilmente trovata smentita.
Nostro figlio è spirato nella notte, soffocato nel proprio sangue.
Mentre ci prepariamo a battagliare tra avvocati, periti e giudici, stiamo cercando le prove, il nesso
causale tra i vaccini fatti a Giulio e la sua malattia, che ci è sempre stato negato da più parti, in
maniera poco chiara e confutabile.
La malattia, la cui origine prevalente ha carattere familiare, ossia ereditaria, nel nostro caso non ha
trovato conferme, proprio circa l’ereditarietà, che, anzi, è stata smentita dai “luminari”.
Tutt’al più, ci è stato riferito, potremmo aver sviluppato, entrambi i genitori, la stessa mutazione
genetica, di un nono gene responsabile della patologia, ancora da scoprire, ed aver trasmesso tale
carattere al nostro bimbo.
Ed in tale direzione si sarebbero indirizzati nuovi e costosi studi che non si sa quando potranno
vedere risultati.
In sostanza, non ci hanno capito niente.
Non sembra anche a lei più probabile che una sola mutazione possa essersi sviluppata in Giulio,
piuttosto che la stessa in due individui diversi?!
Oltre ad aver scoperto, poi, che esiste abbondante letteratura e prove scientifiche sul fatto che i
vaccini sono potenzialmente dannosi per tanti motivi, non ultimo quello di essere causa dell’autismo
nella maggior parte dei casi di questa disabilità (come risulta da studi del dott. Massimo Montinari), e non solo, ci accorgiamo che esistono studi anche sulla relazione tra immunodeficienze in generale ed anche HLH (linfoistiocitosi emofagocitica), la malattia diagnosticata a mio figlio, e vaccini.
Inoltre, abbiamo scoperto che persino lo stato italiano si è dotato di una specifica normativa che
tutela i danneggiati sia da trasfusioni infette ed i loro familiari, sia da vaccini, già dal lontano 1992 !
Esiste anche un’associazione di genitori di bambini danneggiati dai vaccini, il CONDAV:
Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino, come esistono anche il C.o.r.v.e.l.v.a, Coordinamento Regionale per la Libertà Vaccinale, il Comilva Federazione per la Libertà Delle Vaccinazioni.
Se esiste tutto questo, significa che i danni non sono poi così infrequenti.
Come può essere che ancora oggi ci si senta consigliare di vaccinare i nostri piccoli addirittura a tre
mesi, quando il sistema immunitario ancora non si è formato, e com’è possibile che non ci sia
un’informazione più scrupolosa ed attenta, almeno dal pediatra di famiglia???!!!
Eppure, è proprio così. E noi non siamo esenti da autocritica.
Avremmo dovuto documentarci a fondo prima, non ora, era nostro figlio.
E non riusciamo ad accettare l’idea di aver ucciso nostro figlio, per evitare che potesse ammalarsi!
Ma lei, dottore, lei può sconsigliare a chiunque, d’ora in poi, di sottoporre il proprio piccoletto a
quel micidiale cocktail, anche se risulta micidiale solo per alcuni.
Lei può mettere in guardia i genitori, informandoli al meglio sulle possibili, note o meno,
conseguenze delle vaccinazioni.
Può dire loro che, semmai, è meglio attendere due anni di età, e vaccinare solo per le malattie
veramente pericolose, senza sottoporre il figlio all’inutile rischio che sia il sistema stesso, lo stato, i
medici, e, alla fine, loro stessi che se ne sono fidati, a fare del male al loro piccolo.
Meglio il rischio che si ammali, piuttosto, perché quelle malattie si curano meglio di una
linfoistiocitosi o di un tumore, o di un autismo. Eppoi, almeno, lì si può maledire la sorte.
Può edurli sulla falsa obbligatorietà dell’esavalente+1 ed anche del tetra, e che esiste un dissenso
informato, che in Toscana non comporta neppure sanzioni.
Inoltre, può consigliare i genitori, PRIMA DI VACCINARE, di fare anche una navigazione sui vari siti internet riguardo ai possibili danni che possono provocare le vaccinazioni, seguiti dalle denunce dei familiari e dalle loro tristi storie.
Ma l’informazione è necessaria, e se loro non sono in grado di procurarsela, per il livello culturale
inadeguato, dovrà essere lei a fornirgliela.
Se sapesse quante situazioni drammatiche di bimbi stranamente ammalati abbiamo vissuto in quei
corridoi di dolore…
Ecco, dottore, ci siamo domandati a lungo se fosse il caso di ricontattarla, e se ora lo stiamo facendo
è solo per lo spirito residuo di costruttività che ancora ci anima.
In memoria di Giulio, salvi gli altri bambini ed i loro genitori dai vaccini, dall’esavalente+1 e dai
suoi richiami.
Le menzioniamo almeno due importanti testi:
“Le vaccinazioni pediatriche” di Roberto Gava (seconda edizione – ed. Salus Infirmorum) e
“Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino” di E. Serravalle (ed. Sì)
Le mandiamo anche una foto di un bambino che era sanissimo di costituzione e che, come lei
ricorderà, cresceva magnificamente: GIULIO. Ora, i poveri resti del suo corpicino martoriato
giacciono in un cimitero, ma lui è con noi per sempre e ci ha lasciato la forza di andare avanti, la sua forza.
Giri pure questa lettera alla dottoressa, se crede. E ce la saluti, per favore.
Anche lei, come tanti altri, si ostina a dire che i vaccini sono innocui, e noi, almeno a lei, avevamo
quasi creduto.
Sinora. Il papà e la mamma di Giulio
Giulio, nato sano l’11/03/2011, riceve una prima dose di vaccini a poco più di tre mesi. Il richiamo, eseguito con esavalente e pneumococco quando Giulio ha sei mesi di vita, determina subito un forte sbalzo di umore a cui seguirà una apparente sindrome influenzale, quindi una sospetta mononucleosi, continui rialzi febbrili fino alla diagnosi di patologia ematologica autoimmunitaria rara (linfoistiocitosi Emofagocitica). Contrae in ospedale un’ infezione da stafilococco aureo.
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche e le complicazioni post trapianto (un’infezione polmonare fungina) lo porteranno al decesso nove mesi dopo quella somministrazione vaccinale.
Considerazioni
La gravità di questo evento appare dalle parole dei genitori e ci deve far pensare molto. E’ necessario chiedersi se le autorità sanitarie hanno condotto indagini appropriate per identificare le vere cause. Se c’è stata una autopsia e se era presente un medico legale incaricato dalla famiglia. L’ ASL non ha fatto nessuna segnalazione di sospetta reazione avversa a vaccino confermando che non vorrà mai nemmeno togliere il dubbio che invece crescerà sempre più fra questi e tanti altri genitori consapevoli e informati del rischio vero rappresentato dalle vaccinazioni. Le Asl non hanno mai accompagnato le famiglie nell’accertamento del nesso di causalità, anzi le hanno sempre osteggiate, mentre è loro interesse che sia trovata la verità.
La diagnosi di malattia rara appare infine un “alibi” per coprire un danno inspiegabile, una patologia devastante. Come diceva un genitore ugualmente colpito “i danni da vaccino non sono quasi mai recuperabili”.