G. circa dopo otto (8) ore dalla somministrazione della terza dose di vaccino ha avuto delle reazioni che noi abbiamo considerato esagerate per un bambino di soli 12 mesi, il quale ha vomitato per tutta la notte. Preoccupati abbiamo telefonato alla Guardia Medica che ha dato la responsabilità di tutto ciò al vaccino consigliandoci di usare delle supposte di “Peridon”.
Dopo 10/12 giorni da questo episodio, G. si è svegliato al mattino con febbre e nel pomeriggio ha avuto un collasso (sudorazione, temperatura bassa, apatia), in seguito non riusciva a stare in piedi e quando lo mettevamo per terra si accasciava e piangeva.
Tutto ciò è durato una settimana e poi gradualmente ha ripreso le funzioni degli arti inferiori in modo normale. La visita del pediatra di base ha escluso che tutto ciò sia stato causato dalla somministrazione del vaccino.
Inoltre, abbiamo collegato l’allergia che tormenta il piccolo da quando aveva sei mesi circa alle vaccinazioni. Tale allergia si manifesta con eruzioni soprattutto sulle mani e sui polsi e nella fase acuta, si formano dei tagli profondi con gonfiore e sanguinamento. Nonostante le numerose visite specialistiche, l’infinità di diagnosi e cure consigliate, non si è giunti ad alcun risultato; infatti, il problema si accentua soprattutto qualche giorno prima di ogni forma di bronchite…………….Questa esperienza ci ha portato a documentarci sugli effetti indesiderati delle vaccinazioni (che peraltro sono citati anche sui foglietti illustrativi e la correlazione tra vaccinazioni e allergie è ampiamente dimostrata in letteratura) e nonostante le rassicurazioni del pediatra e degli assistenti sanitari del distretto, abbiamo comunque deciso di non sottoporre il bambino alle vaccinazioni.
Questa è la richiesta di segnalazione di presunto evento avverso da vaccinazione alla quale la ASL competente risponde:
“ Si è letto attentamente il contenuto della nota del…… Il Servizio Sanitario Nazionale ed i servizi vaccinali non possono che avere il massimo interesse e la massima responsabilità professionale nel monitorare la sicurezza delle vaccinazioni e rilevare prontamente eventi che possono avere una qualche correlazione di plausibilità con le vaccinazioni; ciò che infatti ispira l’attività di igiene e sanità pubblica e la tutela della salute delle persone e della collettività.
Fermo restando quanto sopra espresso si ritiene necessario puntualizzare alcuni aspetti:
– la manifestazione allergica riferita (eczema atopico?) non può essere attribuito alla vaccinazione; la sintomatologia febbrile e collassiale mal si correla con la vaccinazione considerata la distanza temporale (10-12 giorni);
– relativamente a questo ultimo evento sarebbe necessario poter disporre di quanto rilevato e valutato all’epoca dal pediatra curante;
– si invita la sede vaccinale a fornire come richiesto i nomi commerciali dei vaccini somministrati con i dati relativi al lotto ed alle scadenze e ad interpellare il pediatra di libera scelta.
R.G. bambino nato sano. Ha ricevuto tre dosi di esavalente classica a tre, cinque e dodici mesi di vita. Già a sei mesi. come da nota dei genitori, manifesta allergia, che si esprime con eruzioni, soprattutto alle mani e sui polsi, e nella fase acuta si formano tagli profondi con gonfiore e sanguinamento.
Ma i sintomi non finiscono qui. Otto giorni dopo la terza dose di esavalente vomito prolungato per una notte intera, al mattino febbre e nel pomeriggio che segue un collasso. Tutto ciò associato alla perdita della deambulazione per una settimana e poi lentamente ripreso.
In seguito, questi genitori hanno fatto vaccinare il loro figlio solo con antitetanica e dopo il sesto anno di età.
Hanno inoltre redatto ed inviato agli enti competenti la dichiarazione di presunto evento avverso da vaccino.
Considerazioni:
Il caso descritto appare allucinante sotto molti aspetti.
Cosa valgono le parole dei genitori ? Che peso hanno e quanta considerazione? Il medico dell’ASL non crede a quanto le persone che sono sempre vicine al bambino osservano. Certamente non sono in grado di fare una diagnosi, tuttavia capiscono che qualcosa non va e l’istinto dei genitori è importante.
E’ da sottolineare che in questo caso, come in un altro analogo, lo stesso medico risponde nello stesso modo,… eczema atopico?, dermatite atopica (?…), ed allora viene spontaneo chiedersi quale serietà professionale emerge di fronte al problema?. Inoltre, la negazione di una possibile correlazione al vaccino ferisce il buon senso perché gli studi che la confermerebbero sono ormai numerosi, correlazione che invece è almeno sospettata dalla guardia medica alimentando così la convinzione che in campo medico l’argomento vaccinazioni è molto controverso.