Platone il grande filosofo greco, nell’ultima delle sue opere, scrive una pagina attualissima sull’esercizio della medicina.
Riferendosi al fatto che la medicina in Grecia, nel IV secolo avanti Cristo, era esercitata sia da liberi che da schiavi, descrive i due diversi modi di praticarla.
Lo “schiavo medico”,
spesso era l’aiutante del “padrone medico”, curava generalmente gli schiavi. “Nessuno di simili medici – scrive Platone – dà o riceve una qualche spiegazione sui casi individuali dei diversi servi, ma ordina ciò che gli suggerisce l’esperienza, come se avesse esatte cognizioni scientifiche, con la sufficienza di un tiranno, per poi passare rapidamente a un altro schiavo ammalato”.
Platone scrive: non c’è comunicazione quindi tra medico schiavo e paziente schiavo. Il primo non dà o riceve alcuna spiegazione sul caso individuale e somministra cure, in base a quello che gli ha insegnato il padrone e non in base a proprie competenze scientifiche, con la sicurezza di un tiranno. Non c’è da capire granché ascoltando e comunicando con uno schiavo malato, che interessa allo schiavo medico solo perché è l’oggetto del suo lavoro, di quel lavoro che fa per il padrone. Per questo, prima si sbriga e meglio è.
I medici liberi
sono quelli della vera medicina, quella esercitata con coscienza per le persone libere che vengono “studiate fin dall’origine in quella che è la loro natura, comunicando le proprie impressioni allo stesso ammalato e ai suoi cari. Con ciò mentre da un lato egli stesso impara qualcosa da parte dei pazienti, dall’altro lato, entro le sue possibilità, si fa maestro dell’ammalato, cui nulla prescrive senza averlo prima in un certo qual modo convinto, cercando, con la persuasione metodica, la dolcezza e la preparazione, di restituirgli poco a poco la salute”.
Da Platone si deduce: ci sono due tipi di medicina: quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. Quella per gli schiavi,
SINTOMATICA, prevede la rapida rimozione del sintomo, perché il soggetto possa tornare al più presto al lavoro (Vaccini, anti depressivi ecc. la realtà attuale?).
Quella per gli uomini liberi,
EZIOPATOGENETICA, prevede la conoscenza e la comprensione del sintomo, il suo significato per la salute complessiva del corpo, per l’equilibrio della persona e per la sua famiglia.”
E tu da che parte scegli di stare?
Sei uno schiavo e ti va bene tutto senza pensare?
Oppure vuoi conoscere e migliorarti?
Quesito: c’è differenza, al giorno d’oggi, tra i medici schiavi di all’ora e i medici schiavi di oggi, quelli che seguono i “protocolli” e in 10 minuti fanno una “visita” e riempiono di “cartelle cliniche” i computer?